ITER AD NORICUM FACIAMUS!  

                                                      Aquileia, 27 aprile 90 d. C.

                                                                                                                         versione in latino    

   

  Uno ad uno i viaggiatori si ritrovano davanti al Foro di Aquileia. Li attende la carrozza. Gli schiavi caricano i bagagli sul carro che segue.Sono ancora assonnati e un po’ preoccupati: un viaggio è pur sempre un andare verso l’ignoto.  
 

 

 

 

Sirus:”Ehm, sono tranquillo, ho lasciato le merci nei magazzini del porto”.

Camilla:”Cosa commercia?”

Sirus: Sono un mercante

Camilla: “Ohhh, stoffe di lino e di seta?"

 
   

 

     
   

 

Sirus:”Un po’ di tutto, ma in particolare pietre preziose e olio. Il carico di questo viaggio è assolutamente straordinario. Un viaggio fortunato, senza intoppi. Ho faticato un po’ a trovare posto nei magazzini del porto perché prima di me erano arrivate altre 10 navi.”

 
       

 

   
 

 

Camilla:”Ma queste pietre preziose dove sono?”

Sirus:”Ehm..bella signora, non posso dire..”

Fabius:”A noi, gente rispettabile, non dice niente?”

Sirus:”No, non per voi, ma ci sono orecchie dappertutto, ve lo dirò quando saremo fuori da Aquileia…”

Silvia:”Mamma, ho sonno!”

Camilla:”Dormi piccola mia”

   
       

 

   
 

Camilla inizia a canticchiare una dolcissima  ninna nanna, al suono della quale tutti si addormentarono, finché le ruote di ferro incapparono su un sasso e la ruota sobbalzò in maniera violenta. Tutti si scossero dal sonno e si guardarono: nessuno si era accorto di essersi addormentato. 

 

 
         
 

Fabius:”(tossisce) Bisognerà che faccia presente agli edili che questo tratto di strada è sconnesso.”

Maximus:”Ma no,non occorre, era un sasso!”

Fabius:”Ma come fa a saperlo?”

Maximus:”Perché ho calcolato che dal momento dell’impatto al momento del sobbalzo è passato troppo poco tempo perché fosse una buca!”

Camilla:”(a Iulia) Oh, che marito esperto!”

Iulia:”Si, mio marito sa praticamente tutto! Conosce perfino medicina.”

Camilla:”Beh, non proprio tutto. Non sa le leggi che conosce Fabius…”

Iulia:”Certamente signora, ognuno è esperto nel suo campo!”

Fabius:”Le strade romane sono una costruzione perfetta che tutti i popoli ci invidiano”

Iulia:”Si, però le pietre non sono levigate ed è molto scomodo viaggiare…”

Fabius:”Signore, le strade romane non sono state fatte per il passeggio, ma per l’esercito e il trasporto di merci…”

   
     

 

   

La comitiva attraversa Terzo, posto a  m.p. III (milia passum: il miglio romano corrispondeva a 1480 metri) da Aquileia: poche casupole. Si dirigono verso Cervignano, unico abitato di una certa consistenza da Aquileia a Tricesimo (m.p. XXX). La carrozza segue la vera Julia Augusta, che entra nel paese attraverso via Obiz e passa dietro il Liceo scientifico “A. Einstein”

 

 

 

Maximus: (rivolgendosi a Sivia)” Ragazza, sappi che la tua discendenza verrà in questo luogo, dove sorgerà un liceo, ad imparare la lingua latina.”

Silvia: “Mamma che cos’è un liceo?”

Camilla: “ Lo storico Massimo ama scherzare.”

 

 

 

 

Cervignano piace ai viaggiatori perché è attraversata da un lento fiume, l’Aussa, e perché è immersa in una ricca vegetazione favorita dal pullulare di acque dal sottosuolo, da dove scaturiscono tante piccole sorgenti.

Il viaggio prosegue senza particolari novità, finchè giungono in una località, il cui nome mette un po’ di ansia: Lovaria, la tana dei lupi.Tutto intorno boschi. Solo, in lontananza una enorme villa rustica. Le signore cominciano a preoccuparsi, allora Fabius dà ordine a Davus di fermarsi in una caupona lungo la strada.

Le signore si precipitano all’interno per potersi rinfrescare, gli uomini si occupano dei cavalli e di avere informazioni utili sulla prosecuzione del viaggio.

 

 

Syrus: “ Quanti schiavi hai?

Fabius: “ Due, Lidia e Davo. Sono diligenti. E tu?

Syrus: “ Ho uno solo. Medo”.

Fabius: “E’ onesto?”

Syrus: “Per niente.”

Fabius: “ Perchè?

Syrus: “Perchè è ribelle. Medo è celtico.”

Fabius : « Dov’è ?

Syrus: “ E' ad Aquileia.”

Fabius : » Stai attento che non fugga! 

I Celti sono liberi ed impavidi”.

 

 

Si mettono a mangiare olus molle e ova sfongia ex lacte e pultes, tutti cibi semplici.

Le signore, nel frattempo, si pettinano. Poi si sistemano le vesti e si scambiano pareri.

Il viaggio riprende: strada, campi, boschi. Il sole tramonta.

 

 

Fabius Marcus: “Come hai passato la festa della donna?

Maximus: “Ho cenato con mia moglie a casa.

Fabius: “Che cosa avete mangiato?”

Maximus: “Cervo e cinghiale con legumi e miele.”

Sirus: “Una delizia!”

Camilla: "Avete danzato?"

Iulia Secunda : " Magari!"

 

 

 

Si fa notte.
 

 

Silvia: « Mamma che cos’è questa luce?

Camilla: “ Sono la luna e le stelle”

Silvia: « Vi ringrazio o dei. Come fanno a stare su?»

Camilla: « Le stelle sono fissate nello loro sedi »

Silva: “Le stelle sono bellissime”

 

 

Camilla: Io detesto viaggiare con la reda, infatti i miei vestiti sono tutti sporchi e i miei capelli sono spettinati! non sono mai stata cosi sporca!

Fabius Marcus: Su Camilla! di certo noi abbiamo i veicoli almeno, mentre gli stranieri e gli schiavi non li hanno!

Syrus: A mio parere viaggiare con l’essedum ed  il cisium è piu comodo e veloce,  ma non possiamo avere sempre quello che vogliamo!

Iulia Secunda: io faccio molti viaggi con mio marito e anche io all’inizio mi lamentavo sempre ma poi mi sono abituata. Tutto sommato la reda è il veicolo più comodo se dobbiamo percorrere tratti lunghi.

Maximus: In effetti noi abbiamo molti veicoli ma molti di essi sono usati come carri da corsa; altri veicoli sono usati solo dalle famiglie dell’imperatore e gli altri sono usati per percorrere brevi tragitti.

Silvia: Mamma… ho sonno…

Camilla: Ecco Silvia ora sto zitta …dormi,dormi…  

 

 

Si stanno avvicinando ormai a Tricesimo m.p. XXX, dove ci sono mansiones attrezzate per ospitare i viaggiatori durante la notte.
 

 

Fabius: “E' tardi ormai. Le nostre mogli sono stanche. Che dite? troviamo un posto dove andare a dormire?!”

Syrus :“ Va bene. Ci fermeremo ed io provvederò ai cavalli. ”

Iulia Secunda: “Spero che il posto sia pulito e adeguato alle nostre esigenze.”

Maximus : “ Basta che ci dia la possibilità di riposare noi e i cavalli. Tutto il resto è superfluo.

Camilla : “Oohh, povera bambina mia, dormirai con me. E' meglio.”    

                            

 

 

A questo punto non si sa con certezza quale percorso abbia fatto la comitiva perché non si sa quale sia stato il principale collegamento con il Norico.

 

L ‘ Itinerario d’Antonino « Antonini Augusti Itineraria Provinciarum et Maritimum », compilato nel II secolo dopo Cristo descrive le due strade che da Aquileia portano al Noricum :

  1. la via da Aquileia ad Aguntum , presso l’odierna Lienz;

  2. la via da Aquileia ad Virunum , Zollfeld, dieci chilometri, circa, a nord di Klagenfurt.

 

Se era la prima, da Tricesimo si sarebbero diretti verso Zuglio, l’antica Iulium Carnicum. e poi verso il passo di Monte Croce Carnico; se, invece, era la seconda, sarebbero proseguiti verso Tarvisio- Camporosso.

 

Noi propendiamo per la seconda ipotesi, anche perché la via da Virunum proseguiva poi verso Lauriacum sul Danubio (Lorch, presso Enns, ad est di Linz).  

 

                                  VIRUNUM

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

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